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Bestiario primavera-estate

Aggiornamento: 25 mag 2022

Anche quest’anno è tornato il caldo, e con esso il bestiario che - impetuoso - invade le strade in forma di scooter, moto, motocarrozzette, a scoppio, elettriche e talvolta a spinta.

Sì, perché di due ruote - massimo tre - vorrei parlare e in particolare dei “motociclanti” che appena la temperatura va sotto i 20 gradi - o scendono due gocce d’acqua - si rifugia nell’abitacolo accogliente e confortevole della propria auto; insomma, di quegli adorabili cazzoni che appena si sentono “liberi” dal traffico inscatolato di sardomobili e furgoncini, pensano di essere i padroni del mondo.


Partiamo con i distinguo - ce ne sono molti.


No, non tra scooter e moto - ci arriveremo - ma tra “generici” e “puramente cittadini”.

Questi ultimi sono i più pericolosi e fastidiosi in assoluto.

Costretti per 9 mesi all’anno a sorbirsi ore e ore di coda per spostamenti di pochi chilometri - Milàn l’è un gran Milàn! - quando finalmente possono liberare dalla polvere il fido destriero di ferro - spesso più plastica che ferro - danno sfogo a tutte le loro frustrazioni: la conquista della coppa semaforo-semaforo sulla circonvalla interna diventa la loro sfida quotidiana, raggiungendo la massima velocità consentita dal proprio mezzo, sia esso uno scooterino tenuto assieme con lo sputo o una BMW S1000RR (citata non a caso).

Per questi individui non esistono ostacoli: ti sfilano dove capita, sempre “gas a martello”, superano gli autobus sulle curve cieche, sfanculano i tassisti - va beh, quello è normale…

Minimo comun denominatore, a parte attirare forti desideri omicidi da parte degli altri utenti della strada, la gomma spiattellata al centro e 3 centimetri abbondanti della vergogna sui fianchi.

Giusto stamattina un Monster, una FZ8 e una Kawa ER6, lotta all’ultimo metro, stile dragster, scarichi ululanti e alla prima semicurva, inchiodati. Un classico.


Sottospecie o sottorazza in via di sottosviluppo - fate voi - gli scooteristi.

Premessa: ce ne sono di “sani”. Non tutti se ne vanno in giro in maniche corte - al più una felpa rigorosamente con cappuccio, piedi a papera sulla pedana e cellulare infilato nella scodella di taglia random che portano sulla capoccia vuota.


Non tutti. Ma tanti.


Una sottospecie delle sottospecie sono i celeberrimi T-maxisti, i più caratterizzati, perché tutti tutti tutti uguali: ma li fanno con lo stampino? Ma prima di acquistare un T-max ti fanno un questionario?

Fatto sta, che il 99% dei T-Max espelle i propri effluvi scoreggianti dall’immancabile “AKRA” in carbonio senza db-killer, ammorbando l’aria con un peto inconfondibile. Casco Momo-Design, scarpe da ginnastica rigorosamente bianche - e di marca riconoscibile - gambe completamente distese in avanti o, viceversa, piedi appoggiati alle pedane del passeggero per mimare pateticamente la posizione di una supersportiva.

Sempre a manetta, a scatenare i 48cv sui 200 e passa chili dello scooterone Yamaha.

In tanti dicono che vada un gran bene. Ci credo - con quello che costa poi.

Ma mai e poi mai vorrei correre il rischio di essere scambiato per quella massa di decerebrati che se vanno in giro fieri di guidare la “moto” automatica…

…moto…????!!!

Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha…..


Ma andate a cagare.


Non tutti però.

Salviamo l’1% che è consapevole.

E che prima o poi passerà ad una moto. Vera.


Passiamo ad un’altra “segmentazione”: il vestiario - del bestiario.

In parte ne ho già parlato: c’è chi si omologa alle mode - t-maxista uber alles - chi si degna di indossare un minimo di protezioni - giacca, casco integrale e guanti, almeno - e tutti gli altri, tra i quali si vede di tutto e di più.

Purtroppo, più passano gli anni e più noto, soprattutto tra i più “grandi”, la totale noncuranza per la sicurezza. Che poi, andarsene in giro con una maglietta che ti si alza sulla schiena ad ogni minima accelerata non è “fastidioso”??


Avvocati e commercialisti della #Milanobene che inforcano le fide PiEmFFe GS1250raffreddateadacqua con distribuzioneageometriavariabile ultimissimo modello, ultimissime grafiche, zeppa di opScional, per un valore di un piccolo monolocale, MA… se ne vanno in giro in giacca e cravatta e con casco JET - perché fa caldo - ma ARAI ovviamente!


Quarantenni sempreverdi con la supersportiva più o meno ruzzona, perennemente in prima o seconda marcia a tirare il collo al quattro in linea, con maglietta e jeans, no guanti, Converse d’epoca e casco aperto, sempre d’epoca.


Scooteristi in tutte le salse, per lo più alla mercé del flusso di indemoniati che li circondano, che cercano di imitare, a volte con poca fortuna, tanto da finire ciclicamente a pelle d’orso lungo la circonvalla di cui sopra, lasciando metri quadrati di pelle lungo l’asfalto ‘ché vale sempre la regola che tanto in scooter si va piano, non si cade, non ci si fa male, quindi perché sudare con una giacca protettiva e un casco integrale??


Poi ci sono i talebani, gli ortodossi, anche un po’ narcisisti e soprattutto danarosi, che indossano tutto ciò che la tecnologia può offrire in termini di sicurezza su due o più ruote: giacca in pelle di canguro con paraschiena e airbag, jeans in kevlar con protezioni, casco integrale in carbonio - attivo - con vivavoce Bluetooth sempre acceso - non si sa mai - stivali alti da moto, guanti da pista con paranocche in fibra pure quelle, sotto casco in fresco-lino, bandana, visierino scuro in caso di sole e doppia visiera anti-appannamento in caso di umidità.

Nulla è lasciato al caso.

Ovviamente anche il mezzo è in perfette condizioni, con gomme sempre nuove, ultimo modello, scelte con cura meticolosa scandagliando tra le mille prove su riviste e “youtuber”, di solito le più care. Poi scatta il verde e sembra di vedere mia nonna che guida l’850 sport! Dei costosi manichini ambulanti con un palo infilato in cu**…


All’estremo opposto, gli straccioni, quelli che “la manutenzione questa sconosciuta”, il cui mezzo è di un colore indefinito, sepolto da una stratificazione di sedimenti polverosi provenienti dalle rimesse dei numerosi proprietari precedenti e mai lavato per non togliere il grasso alla catena che poi andrebbe rimesso…

L’abbigliamento “specifico” si riduce ad una specie di scodella crepata tenuta insieme da alcuni adesivi anni’80 con il triste laccetto aperto penzolante sotto al doppio mento.

Il resto della moto/scooter è un ammasso pietoso che implora la rottamazione emettendo suoni sinistri, che il proprietario sembra ignorare, incurante degli sguardi di biasimo degli astanti. Anche l’igiene intima, probabilmente, lascia a desiderare, ma l’eventuale fetore è comunque sovrastato dalla puzza nauseabonda che trasuda da ogni anfratto del miserevole mezzo meccanico.


Finora solo uomini, maschi di sesso maschile (più o meno).

E le fanciulle?

Quale motociclista non rimane affascinato dalle amazzoni? Da una treccia bionda che spunta maliziosa dal casco integrale, dalla giacca “sciancrata” che fascia sensuali forme femminili e da quella grazia gentile nel condurre il proprio mezzo?

Eh, anche in questo caso ci sono le eccezioni, of course.

Mi vengono in mente le “nanette sgambettanti", donnine di piccola taglia (ma spesso “piccole” solo in altezza…) che non toccano a terra manco sul Kymco 50 pensato per i mercati asiatici; e allora le vedi mentre superano la colonna di auto con entrambi i piedi che ruzzano a mezz'aria per cercare un punto di equilibrio… instabile!

E cosa dire delle “miss” improponibili? Come quella fresca fresca di stamattina: giacchetta fucsia su Scarabeo 50 2 tempi fumante d’annata color… fucsia, gonna, tacco a spillo e tatuaggetto che fa capolino sul piede nudo e andatura da zanzara semi morta in agonia.


Poi ci sono le varie sottospecie e sottocategorie: gli scooteroni BMW dove li mettiamo? Di solito portati da chi non è abbastanza cinghiale per il T-Max e vorrebbe il GS ma… non è capace di guidare una moto. E allora voilà: alta borghesia di mezz’età con giacchettino leggero - questi mezzi circolano solo d’estate! - ma di classe, immancabile “mocasso” firmato e andatura diciamo… signorile…


E la municipale? Rigorosamente senza protezioni e “sprezzante” delle regole…


E gli ultimi ritrovati teNNologici elettrici, in sharing, che schizzano ovunque, silenziosi come aerei stealth e per questo pericolosi per l’ignaro pilota - che ignaro di ogni buon senso è sempre perennemente a cannone, ciclabili comprese - e per chi non sentendoli arrivare rischia di essere stirato sulle strisce?


Finisco con una chicca vissuta pochi giorni fa: T-maxista - e per questo già colpevole alla “nascita” - in tangenziale, in maglietta e gilerino (con cappuccio, ovviamente), casco a scodella, a 160 all’ora in corsia d’emergenza mentre il traffico è totalmente fermo, a sfiorare pure i gli altri scooter già in corsia d’emergenza.


Darwin dove sei quando servi?


Edit: e i guzzisti, dove li mettiamo? In quale girone infernale?

Per loro basta una vecchia V35 per fare di tutto, dalla pista al fuoristrada.

"Oh, ma il Tonti rimane il telaio migliore MAI costruito!!".

Peccato che le vecchie Guzzi - lasciamo stare le monocilindriche dei VERI puristi, ormai quasi estinti - siano mediamente costruite con materiali tra il passabile e il pessimo (grazie De Tomaso), siano più dal meccanico che in box - a meno che il proprietario sia anche un po' meccanico, come spesso capita... - e che aloni d'olio su ogni parte del monoblocco siano parte integrante della narrativa lariana.

Il guzzista è multiforme: dal vecchio nostalgico in groppa alla fida "Cali" con manubrio a corna di bue, al "quasi aggiornato" in Griso.

Ecco, il problema è quel "quasi", perché la caratteristica comune è quella di essere snob, ancorati al passato e aspramente critici verso qualsiasi novità - tecnologica o di design -introdotta in un qualsiasi nuovo modello.

Di solito le Guzzi vengono acquistate di seconda mano dai guzzisti: prima devono diventare abbastanza vecchie e superate. E poi ci chiediamo come mai il listino attuale sembra anni '70...

"Cavolo, la Griso!! Ne cerco una adesso, sono disposto a cedere un rene, ma non si trovano e costano un botto!". E certo deficiente, quando era in vendita non l'ha cagata nessuno, ne hanno vendute una manciata e hanno chiuso la produzione anzitempo.

Adesso la vogliono tutti.

Ma andata a cagare anche voi.

Anzi, noi.

Sì, lo sapete già.

Appartengo anch'io a quella brutta razza... anche se ogni tanto la tradisco...

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