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  • Immagine del redattore CET

Clima infame !

Aggiornamento: 9 dic 2019

Torno a parlare di bici, di Mountain Bike o MTB come scrivono quelli “veri”.


Dopo un mese abbondante di clima monsonico per l’acqua che è venuta giù, finalmente ieri e l’altro ieri sono stati due giorni di tregua, due albe MERAVIGLIOSE, un pochino “freschette”, ma senza pioggia e senza nebbia, belle terse e con colori da sballo.

Lodi skyline, dalla finestra del mio bagno... nei giorni senza bici...

Sì, peccato che avessi la bici dal ciclista, con il movimento centrale grippato!

Primo giorno utile: stamattina.

Risultato: nebbione infame, ghiaccio ovunque, temperatura a –2.

Il mio solito culo.


Me ne frego e punto la Muzza, ma appena svolto a sinistra per seguire il canale, mi accorgo che se proseguo rischio di finirci dentro: tra il buio e la nebbia riesco a malapena a vedere la ruota davanti...

Visibilità lungo la Muzza: NULLA !

Bene!


Decido che farmi un bagno a –2 non è il caso e torno indietro: in Lodi la situazione non è così male, solo un po’ di foschia. Decido di attraversare la città e puntare al solito sentiero lungo l’Adda.

Anche nelle zone "periferiche" di Lodi la situazione è quasi glaciale...

Appena esco da Lodi la coltre ghiacciata non ne vuole sapere di calare. In compenso le prime luci dell’alba mi aiutano a stare almeno sulla ciclabile verso Boffalora, larga e “comoda”.

Allungo fino al piccolo centro abitato e, confidando che la situazione sia un pochino migliorata – nel frattempo sono passati quasi tre quarti d’ora - cerco il passaggio, mai fatto, che dovrebbe portarmi sul solito sentiero sul fiume.

Incredibilmente – visto il mio “innato” senso dell’orientamento... - lo trovo al primo tentativo e con mia somma gioia lungo l’Adda si può pedalare decentemente.

Ghiaccio e nebbia lungo l'Adda

Il freddo è pungente e ogni volta che tento un allungo un po’ deciso rimango con il fiatone per parecchio tempo.

Non c’è niente da fare, con queste condizioni non si può esagerare: meglio godersi i colori meravigliosi che finalmente cominciano a filtrare tra la nebbia, sfumature intense violacee che si mischiano ad un blu deciso, mentre l’arancio del sole comincia a filtrare tra gli alberi.

È sempre uno spettacolo!

I colori dell'alba finalmente cominciano a filtrare tra la nebbia

Ad un certo punto devo togliermi gli occhiali, ormai sporchi di nebbia e gelo.

Pedalando, il ghiaccio si è formato un po’ ovunque: sui guanti, sul casco, sulla bici e tra le ciglia rimaste scoperte.

...ghiaccio...

Gli ultimi chilometri sono fastidiosi per il sudore che tende a farmi percepire più freddo di quello che realmente è, ma ormai sono quasi a casa e i colori sempre più intensi mi iniettano le ultime stille di adrenalina nelle gambe che mi aiutano nelle ultime pedalate.

Dai, è quasi fatta !

Sono in cortile dopo circa 34km, non molti in assoluto, ma piuttosto duri con un clima del genere.


Adesso mi aspetta una doccia veloce e i soliti 40km abbondanti in scooter verso l’odiata Milano, nel traffico caotico di camion, auto e quant’altro, a prendere ancora un bel po’ di freddo ma rinvigorito e anche un po’ fiero per l’ennesima uscita un po’ pazza.


Ma prima o poi arriveranno i rulli, molto meno “romantici”, ma decisamente più pratici... almeno nelle giornate più infami...

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