Metà di me viene da quelle parti, metà del mio DNA, anche se ho sempre vissuto tra la Lomellina e il lodigiano.
Ma i parenti materni vivono tutti tra Cremona e Mantova.
Ricordo le visite di quando ero ragazzino: si partiva da Mortara e sembrava di dover andare chissà dove, complice l’idiosincrasia di mio padre per i viaggi, qualsiasi viaggio, qualsiasi spostamento che lo costringesse a lasciare “casa sua”. Le vacanze ? Una tragedia, tant'è che spesso ci si concedeva qualche giro in giornata, partendo tardi e tornando a metà pomeriggio, per la gioia di mia madre che invece odiava starsene in quella melma stagnante e maleodorante che è la Lomellina in estate.
Ma Cremona ?
Per vari motivi ho smesso di frequentare i miei parenti un bel po’ di anni fa e stranamente, nonostante viva a Lodi dal 2004 e che mi sia avvicinato parecchio, non sono mai stato a Cremona che ora dista a meno di 60 km da casa. Strana ‘sta cosa.
E’ da qualche mese che ho in mente di farci un giro, magari in moto, di vedere la famosa piazza con il celeberrimo “Torrazzo” alto quanto il Saturn V, cioè circa 110m…
Quest’inverno, nelle mie mini-uscite in moto pomeridiane, mi sono avvicinato alla “meta”, finché lo scorso sabato, avendo a disposizione un paio d’ore “piene”, ho deciso di lanciarmi nell’… impresa !
Obbiettivo almeno due fotine alla torre, quindi era necessario avvicinarsi a sufficienza in moto.
Come mio solito non ho montato il navigatore e mi sono affidato al mio spiccato senso di orientamento - … muahahahaha… - e al fatto che la torre campanaria non poteva che svettare sullo skyline della città…
Quindi: navigazione rigorosamente A VISTA !
Ok… 15.45 circa… si parte. Ora di rientro massimo… 17:45 !
L’andata va via liscia come l’olio, poco traffico, strade dritte e tutto sommato noiose, ma accompagnate da una campagna insolitamente accesa e interessante, che a maggio si veste sempre a festa, punteggiata di papaveri e odorante a tratti di inebriante camomilla. Mi godo la passeggiata senza forzare, finchè entro nella periferia di Cremona, invero bruttina e, sorpresa!… passaggio a livello abbassato !
Cinque-dieci minuti che sembrano interminabili, un po’ per la fretta di non perdere tempo e un po’ per il caldo del primo vero pomeriggio estivo che si faceva sentire sotto la fida giacca di pelle Moto Guzzi.
Scruto il cielo in cerca del pinnacolo e ad un certo punto… eccolo !
Seguo la strada più o meno in senso unico che costeggia la piazza e dopo un tentativo fallito – ero troppo lontano - riesco finalmente a parcheggiare ad un centinaio di metri.
Il tempo scorre e, casco in mano e con indosso la giacca, mi faccio una salutare corsetta/sauna.
Eccolo ! Imponente, incastonato in una piccola piazzetta, quasi claustrofobica, ma piacevole. Quante sono le belle cittadine vicino a casa degne di essere visitate e in cui non ci sono ancora stato ? Vergogna, devo rimediare prima o poi.
Foto con la Nikon… foto con il cellulare, per mandare un “indovina dove sono ?” alla mamma cremonese…
Tempo una decina di minuti e un altro paio di foto e riprendo la moto.
Incredibilmente – sempre per via della mio celeberrimo senso d’orientamento… - esco da Cremona facilmente e scatto una foto “dovuta” davanti alla “Sperlari” ! Gnam !
Al ritorno il timbro baritonale del pompone di Mandello rompe la quiete delle risaie e dei campi di granoturco, i rettilinei vengono divorati con maggior foga e alle 17:30 sono già in cortile, davanti al box, in anticipo sulla tabella di marcia!
Sì, lo so, è una piccola cosa. Quanti motociclisti si fanno chilometri e chilometri al giorno verso mete lontane… montagne, passi, laghi…
Io mi devo accontentare di queste piccole soddisfazioni. Forse era destino se fin da piccolo mi piaceva Gozzano con la sua poesia delle piccole cose.
Ma forse alla fine, sono proprio le piccole cose che danno un po’ di sale alla vita sempre stretta tra lavoro, impegni quotidiani, responsabilità…