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S1000R

Quando si dice una piacevole sorpresa!

Una doppia sorpresa: la prova in sè e... la moto provata.


In un week end in cui le previsioni davano acqua costantemente, sono stato graziato sia al sabato (mattina, presto...) per il solito giretto in bici, con foratura e cambio bici annessi, sia la domenica pomeriggio, per un test ride prenotato da tempo ma di fatto improvvisato!


Qualche settimana fa l'avevo prenotato sul sito di BMW Italia, scegliendo la domenica pomeriggio confidando nella presenza di mia moglie per la gestione dei figli, cosa che puntualmente non si è verificata. Non per colpa sua naturalmente.

In effetti non le avevo neanche accennato alla prova, viste le previsioni del tempo catastrofiche.

Invece, dopo una sfuriata di un'oretta con pioggia battente mista grandine, il cielo si è aperto e un caldo sole di fine estate ha cominciato ad asciugare l'asfalto.

Rimasto da solo con i bimbi ho azzardato la proposta: mi seguite dal concessionario - praticamente sotto casa - e mi aspettate lì durante il test.


Dopo aver incassato gli improperi del dodicenne, usciamo tutti e tre, casco in mano e giacca sotto il braccio.

Un paio di "simpatiche" signorine sbrigano le pratiche di "check-in" e sono pronto per saltare in sella alla S1000R.

Schierato c'è un plotone TeTesko composto da svariate GS 1250, un paio di modelli di nineT, diverse F900R, un paio di XR1000, qualche motoretta di piccola cilindrate... e due S1000R, tra cui la "mia" in allestimento M-Power.


A proposito: a quando una gamma simile anche in Guzzi? Seeee, sogna...


Sulle prime avrei fatto cambio con la NineT, più appagante esteticamente, in quell'azzurrino metallizzato molto figo e quelle forme "classiche" che piacciono sempre, pur continuando a non digerire certi dettagli di "desAign" come la sella piatta e dura.


La hypernaked che ho scelto appare più moderna e spigolosa ma anche poco originale.

Osservandola meglio si scoprono parecchie "leccornie": sospensioni semi-attive, cambio elettronico bidirezionale, cerchi forgiati, scarico Akrapovic, sistema keyless, ecc...

Insomma, una S1000R full optional tutta per me!

Nota a margine: tutte le foto presenti in questo post, per una volta, non sono mie: ero talmente preso e con poco tempo a disposizione che non ne ho scattate, mannaggia!

Eccola, in spolvero nell'icona livrea M-Power!

Dopo un veloce briefing tecnico, la carovana guidata e chiusa da due uomini di BMW Italia, parte snodandosi su un percorso predefinito.

La raccomandazione è di mantenere la posizione, di non superare chi ci precede e ovviamente di usare la testa.

Le strade sono ancora un po' pezzate e ogni tanto ci si ritrova a fare slalom tra le pozzanghere: prudenza, soprattutto quando si hanno sotto al sedere 165 cavalli.


La posizione di guida per me è perfetta: sportiva ma per niente scomoda, con il manubrio piuttosto vicino, basso ma non troppo, in puro stile Tuono o Street. Forse ancora meglio di quest'ultima.

Parto con il Riding Mode "Road", accomodante e poco aggressivo, con una risposta del gas molto morbida e un setting di sospensioni quasi commovente per una nuda sportiva, tanto che cerco apposta le buche, che vengono copiate con grande disinvoltura: epperò!

Il gas "parte" subito per poi stemperare l'apertura della farfalla con il crescere dei giri.

Il quattro cilindri è corposo fin dai bassi-medi regimi, ma senza impressionare, anche a causa della risposta molto morbida della mappa Road: per farsi strappare le braccia basta scalare una marcia e ribaltare il gas... ecco... così si vola!

Sempre con "compostezza", senza perdere il controllo della situazione: il telaio filtra molto bene la strada e anche alle alte velocità risponde docile e agile ai comandi del pilota.


Ecco, se c'è una cosa che fin da subito impressiona favorevolmente è l'estrema "duttilità": molto molto agile tra le gambe, ma anche facile da portare in piega e piuttosto stabile, anche se l'avantreno mi è parso meno "carico" rispetto ad esempio alla Speed 1200RS che ho provato poco fa. Ma a quella ci arrivo dopo.

Insomma, la sensazione è di un estremo bilanciamento. In certe situazione mi è parsa quasi più intuitiva e leggera della mia Street RS!!

Più la guido e più mi piace. Peccato per i due tizi che mi precedono che sono davvero molto lenti in curva. E quando provo a lasciare un po' di spazio, la NineT che mi segue mi si fa sotto impaziente, per poi scomparire negli specchietti quando accenno ad un paio di pieghe appena decenti.


Altra nota di merito: la strumentazione. Chiara, leggibilissima e senza inutili fronzoli.

Anche la selezione delle mappe è veloce e intuitiva: premo un pulsante e rilascio il gas. Sulla Street devo premere un pulsante, muovere il joystick, selezionare la mappa, premere il joystick, rilasciare il gas e tirare la frizione: inutilmente macchinoso!

La strumentazione: enorme, completa, di facile lettura. Una delle migliori in assoluto.

Man mano che proseguiamo scopro che il tour si snoda sulle strade che percorro spessissimo in bici da corsa, fino a toccare le salite di San Colombano.


A Miradolo ci fermiamo cinque minuti per un veloce scambio di opinioni per poi ripartire sulla strada del ritorno.

Di curve belle ce ne sono pochine e il serpentone non mi permette di osare.

Passo alla modalità "Dynamic" e noto che il gas si fa più... ehm... "impaziente" e le sospensioni un po' più rigide, rimanendo comunque più che vivibili.

Ogni tanto rallento, scalo due marce e spalanco il gas, giusto per sentire la ruota anteriore rimanere a mezz'aria mentre snocciolo violentemente un paio di marce, per poi frenare per evitare di centrare il GS che mi precede.

A proposito di freni: molto incisivi e parecchio sensibili. Su strada quasi esagerati: il comando è davvero potente e sensibile fin dalla prima "strizzata".

Il cambio è piuttosto preciso e veloce in cambiata, mentre in scalata, con il blipper, è un po' "gommoso", nel senso che non si percepisce esattamente l'entrata del rapporto inferiore, ma niente di che. Forse con uno stivale al posto delle scarpe da ginnastica avrebbe giovato...


Note negative?


Un pochino di vibrazioni a partire dai medi regimi, ma niente di veramente fastidioso, una certa rumorosità meccanica soprattutto di distribuzione e direi nient'altro di rilevante.

Non scalda nemmeno tanto e vista la cavalleria non era scontato.

Il prezzo è concorrenziale solo apparentemente: per ottenere una dotazione degna di questa classe è necessario aggiungere a quello "base" parecchi pacchetti che contribuiscono a raggiungere cifre molto importanti, sfondando con facilità quota 20.000 euro.

E poi l'estetica: dal vivo è sicuramente più bella che in foto, ma continua a non convincermi del tutto. Forse anche le grafiche e i colori un po' banalotti non aiutano.

Ecco l'altra colorazione presente: quel "grigio piccione" che adesso va tanto di moda...

In conclusione, una moto che mi ha lasciato un bel "sapore" per quel suo modo gentile di mettere a disposizione di (quasi) chiunque un potenziale pirotecnico di primordine. Encomiabile la "leggerezza di guida" che non mi sarei aspettato da una maxi-naked sportiva, cosa che rende la guida davvero divertente e spensierata.

Ecco, rispetto alla Speed 1200RS che provai un mesetto fa mi è sembrata più "easy". L'inglese è oggettivamente più bella e rifinita ma in sella mi ha trasemsso una sensazione di maggior "pesantezza" rispetto alla mia Street, da cui ero appena sceso: e poi perché quei rapporti lunghissimi? Soprattutto una prima da moto da corsa?

Oltre alla "solita" vaga sensazione di baricentro un po' altino, tipico di tutte le Speed anche se in quest'ultima incarnazione è meno marcata.

Sì, la Speed ha un "quid" in più!

Insomma, BMW conferma la sua innata capacità di rendere "facili" e leggeri degli ordigni che fino a poco tempo fa potevano far tremare i polsi ai più. A mio parere è questa la vera marcia in più di questa moto rispetto alla concorrenza.


A questo punto mi piacerebbe provare anche una Tuono V4...

Aprilia... mi hai sentito?


P.S.: grazie ancora ai miei bimbetti che hanno seguito pazientemente un papà "malato di moto"...






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