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Lecco (bene) - Lodi 23.07.2021

Aggiornamento: 31 lug 2021

È da un bel po’ di tempo che pensavo di farlo.

E alla fine la proposta è arrivata dal mio vicino di “box”, a cui anni fa avevo "attaccato" la malattia della bici. Francesco ci ha preso gusto, tanto da allenarsi con costanza e a proporre una data certa per l’"impresa". Che in realtà è un giro un po’ più lungo del solito, visto che siamo sull’ottantina di km, di fuoristrada leggero e con l’intenzione di farli a mo' di passeggiata, con tanto di sosta pranzo.

Quella almeno era l’idea.


Ma partiamo dall’inizio.


Subito una “defezione” importante colpisce il gruppo: Antonio, uno dei sostenitori più accaniti, deve mollare per motivi di lavoro. Accidenti, doppio accidenti, triplo!

Rimaniamo in quattro, i fantast... sì, vabbè.

Il sottoscritto, Francesco, il “solito” Gianpaolo e il “veterano” Adelio, 70 anni e non sentirli. Pure troppo. Nel senso che è di gran lunga il più allenato, motivato e grande conoscitore del percorso, che ha già battuto diverse volte.

È proprio Adelio che qualche giorno prima della partenza si incarica di acquistare i biglietti di andata del treno, prenota la trattoria – in quel di Rivolta – e rassicura gli astanti che sarà una “passeggiata”, da prendere con calma, giusto per godere del paesaggio e della compagnia.

Sì.

Stocazzo.


Ma - attenzione - non siamo ancora saliti in bici.


Sì perché per una volta in vita tua decidi di preparare tutto per benino il giorno PRIMA della partenza: bici lavata e ingrassata? OK! Check con svuotamento SD e caricamento batterie di fotocamere e telecamerine? OK! Pulizia e preparazione “camel bag”? OK! Preparazione indumenti la sera prima per non svegliare il resto della famiglia? OK!

Eccitato per l’emozione, la notte che precede il giro dormo poco e male.

In ogni caso mi sveglio di buon'ora – il treno parte alle 7:15 da Lodi – ingurgito una colazione abbondante, riempio di acqua-mista-sali la “camel bag”, la appoggio sul tavolo in modo da aggiungere agevolmente barrette, fotocamera, spicci vari, telecamerina, e cazzabuboli sparsi.

In perfetto orario mi dirigo in bagno e finisco di prepararmi.

Torno in cucina eeeeeee..........


Nel giro di pochi secondi chiamo a raccolta un vasto assortimento di santi e madonne provenienti da tutte le religioni conosciute... là dietro intravedo anche uno stranito Vishnu: la sacca della camel bag, probabilmente chiusa male ha inondato di liquido appiccicoso tutta la cucina!

Alzo la bastarda che grondante mi sbeffeggia... altri santi... che cominciano a stare strettini... ‘chè la mia cucina è piccola, eccheccazzo!

Sputando madonne, afferro il RotoloneRegina™ e cerco di asciugare l’asciugabile.

E adesso dove minchia metto tutta quella roba?

Che tra 2 minuti netti devo essere in box?!

Mi porto giù la saccabottana e mentre rendo partecipe tutto il palazzo, ancora semi-addormentato, della mia vasta conoscenza in campo religioso, risveglio i miei due neuroni e decido di riempire le tasche della ciclo-maglietta con tutto quello che riesco a ficcarci dentro e di farmi bastare la borraccia, sperando in frequenti soste di rifornimento idrico.

Nel frattempo arrivano anche Francesco, Adelio e Gianpaolo, rendo “religiosamente” edotti pure loro, e ancora con la bava alla bocca a mo’ di pinscher nano inferocito, ci dirigiamo verso “Lodi-stazione di Lodi” per caricare noi stessi medesimi e i nostri potenti mezzi meccanici sul treno che ci porterà a “Lecco-stazione di Lecco”.

Sulla banchina ferroviaria mi accorgo che durante la “meditazione olistica” ho scordato (o perso) i 50 euro in contanti necessari per rimborsare Adelio e per pagare il pranzo! Insomma, la solita partenza in impennata: i primi selfie idioti mi vedono scuro in volto e con il dito medio sventolante.

Partenza da Lodi con il sorriso sulle labbra...

Ma adesso basta: sciolgo la riunione religiosa e cerco di rilassarmi!

Finalmente si parte da Lecco con il canonico quarto d’ora di ritardo di Trenord, ma poco male, per una volta non abbiamo fretta.

A Lecco sono già più sorridente, ma solo perchè indosso la mascherina!

Il clima è perfetto, il lago di Garlate ci accoglie con la sua bella ciclabile; bisogna solo stare attenti a non fare troppo i coglioni – come, di fatto, faccio sempre – visto che è piuttosto battuta. Anche da una certa interessante fauna locale che ovviamente IGNORO.

Lago di Garlate e i Fab Four!

Pronti via, dopo 5km siamo già fermi al bar per il primo caffè (e cornetto ripienissimo di Nutella) e il primo problema teNNico a quel catafalco di bici che è la Lefty di Gianpaolo. Per fortuna niente di grave e si riparte.

Ricordate i buoni propositi di Adelio?

I 15 all’ora di media?

La passeggiata paesaggistica?

La chiacchierata pedalante?


Uno stracazzo! Tempo 0 e stiamo veleggiando allegramente a 28 all’ora.


Dopo 4-5km, il volto paonazzo e lo sguardo perso nel vuoto di Francesco mi inducono a raggiungere il “pensionato” e a chiedergli se ci vuole tutti morti e in quanto tempo...

Ottenuto il suo momento di gloria e di rivalsa sulla “gioventù” smidollata, Adelio torna su più miti propositi – per il momento.

I primi 20-25 km passano in scioltezza, sparando minchiate a raffica e allietati dal cigolio sinistro della “solita” Lefty. Ci riempiamo gli occhi e i polmoni di lago, Adda, Martesana, e di quant’altro la natura oggi ci sta offrendo. Bello, bello, bello!

Come non citare “Brivio, il paese più bello del mondo... il paese di Massimo Brivio, fratello di Davide”?

Sempre peggio...

Ma di lì a poco ci aspetta la prova più dura della giornata – porconi mattutini a parte: un’aspra salita necessaria per evitare un tratto franato.

Come nella più classica delle Weaky Races, parte la bagarre: Adelio in testa, si lascia clamorosamente distrarre da alcune buche, mette il piede a terra e non riesce più a guadagnare la sella, costretto così a ripartire a piedi: eliminazione clamorosa! Si fa sotto Gianpaolo, che pian piano affianco e supero quando le percentuali salgono, sfiorando il 19%. Francesco, sornione, rimane dietro, conscio che il suo peso e la sua altezza - nonché il cancello che monta – non sono proprio adatti a quello strappetto diabolico.

Alla fine nessuno muore e si può ripartire per la vera, prima meta: IL PRANZO IN TRATTORIA!!!!

Ma prima ci aspetta una sosta intermedia di sgranocchiamento barrette e affini, sulla pittoresca darsena della diga di Trezzo d’Adda: altro check teNNico per la Lefty e altra salitina – questa meno dura – da affrontare.

Problemi teNNici come se piovessero!

Sulla darsena di Trezzo d'Adda

E adesso ci dirigiamo davvero verso la pappa: a qualche chilometro da Rivolta, Adelio ingrana per l’ennesima volta l’iperguida e al ritmo di 30 e passa orari (con volata finale ai 35) semina il panico tra gli inseguitori. Ma ormai ci siamo: proprio a due passi dai dinosauri ci aspetta un bel tavolino all’aperto per il meritato pranzo.

Primo – secondo - caffè - ammazza caffè. Alcuni temerari ingollano birra come se non ci fosse un domani.


Che maggnata, ragazzi!

Alla ripartenza – mancano una trentina di km all’arrivo - il taleggio del risotto e le patate di contorno sono in rivolta (non d’Adda) nel mio stomaco. Tengo duro, anzi, dopo il Vacchelli – ormai la strada è quella di casa – mi sparo a manetta la “collinetta”.

Francesco e Adelio ci staccano; io resto con Gianpaolo che è in crisi di zuccheri: nessun problema, si mangia l’equivalente in barrette e “gellini” di 3 vasetti di miele e riparte di slancio.


Ultima sosta ghiacciolino alla “cava” – ora fa molto caldo e ci voleva proprio! – ormai a pochi km da casa, giusto per non rientrare troppo presto e per sparare le ultime cagate della giornata.

All’arrivo siamo stanchi ma non distrutti, anzi, propongo una deviazione per vedere gli “80” sul computerino. Alla fine saranno circa 84, i chilometri.

In cortile, nessuno ha voglia di tornare subito nei propri appartamenti, così mi offro per un lavaggio bici: non sono esattamente l’equivalente di una “sexy washer”, ma alla fine le bici sono presentabili.

E per finire: lavatina!

Il giro è piaciuto a tutti e subito viene ventilata la proposta di bissare a settembre: claro che sì!

Ci si vede tra un paio di mesi!

Compresi i 2-3 ciclisti che hanno paccato il primo appuntamento!


Qui sotto il "Relive" del tracciato:


...il link a STRAVA:


...e il filmato completo!


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