25 gradi centigradi: l’ideale.
L’aria scivola senza fatica accarezzando la pelle (della tuta) e la pressione sul casco non è che uno struscio.
La bimba si sta scaldando, il display indica 54...56...58...
Le gomme entrano velocemente in temperatura e cominci ad affrontare le curve osando un po’ di più.
La solita rotonda, da percorrere rigorosamente “ginocchio a terra”: la saponetta che vibra baciando la materia sottostante è un massaggio rivitalizzante !
All’uscita del paese siete pronti: l’asfalto è in attesa di fondersi per pochi istanti col grip delle gomme, le quali non vedono l’ora di togliersi un po’ di polvere dalle “spalle”...
Pronti... VIA !
Seconda, terza, quarta vengono finalmente inanellate con chirurgica precisione dalla leva della cambio, mentre il contagiri documenta l’urlo del KA-WA-SA-KI, esplorando le zone alte.
Curvone a destra, niente sardo: leggera decelerazione, è ora di uscire dal guscio... ginocchio, gamba destra e parte del busto affrontano l’aria, in una virata che li avvicinerà progressivamente al suolo, trascinando in un calcolato suicidio l’intero complesso uomo-macchina.
Ora stai percorrendo la parte centrale della curva, è il momento magico in cui il mondo ti osserva, basito, da un punto di vista insolito: di quanti gradi hai piegato l’orizzonte questa volta ?
Quest’ultimo è una diagonale che ora fa fatica a dividere il verde dal blu che, per un istante, si mischiano...
Apri, apri, APRI !!
La mano destra ruota all’indietro, guidata da un impulso primordiale e ti ritrovi spinto da un elastico invisibile mentre, lentamente, torni a fare un tutt’uno con BirbaBlu.
L’aria non sembra gradire un’intrusione così violenta: schiaffi, vortici, sibili... insomma, è la tua seconda mamma, che ti implora di rallentare !!
Ecco un’altra curva: ricomincia il balletto di gesti calibrati che ti sono entrati nel DNA dopo mesi (o anni ?!...) di prove goffe e ridicole; ora è un meccanismo oliato, ancora molto perfettibile, ma che è diventato inconscio.
Entri in paese, molli la presa sul gas, mentalmente asciughi il sudore del tuo destriero che, ancora una volta, si è fatto servo del tuo voler sfidare Newton, aiutato dalla forza centrifuga e da un bel paio di... Diablo !!