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Una giornata perfetta. O quasi.

Oggi è stata una giornata perfetta, o quasi.

O forse no. Forse banale.

Ma da cosa dipende ?


Insomma, leggo di amici con i miei stessi hobby che pedalano in bici in posti meravigliosi, o altri che in moto si fanno in continuazione giornate in pista o interi week end in giro con gli amici. E penso che per me è semplicemente FANTASCIENZA.

E li invidio per questo.

Beati loro.

Ma non posso lamentarmi: ho la mia vita, la mia famiglia e tanti momenti meravigliosi.


Ma non ho il tempo materiale per altro, a parte i soliti giretti. Che comunque non sono poco, anzi, sono i miei momenti di fondamentale “stacco” da tutti i miei impegni; sono appunto i “MIEI” momenti: non lo dico con egoismo, ma credo che tutti abbiano degli hobby in cui rifugiarsi, degli angoli più o meno bui in cui essere completamente se stessi per ritrovarsi.

Ecco.


Stamattina sono uscito per il mio “solito” giretto del sabato mattina, non più di due ore, due ore emmezza, nelle campagne lodigiane con la MTB, insieme all’amico di sempre, nella prima giornata davvero “calda”, con i ciclisti a ¾ e l’aria che entra nei polmoni senza raffreddarli, senza la solita nuvoletta di fiato e con le gambe che pompano come non mai. Bel giro, bella compagnia, ottima forma.


L'unica fotto scattata oggi: PECORE ! ;-)

Torno a casa soddisfatto.

Pranzo con la famiglia e i miei genitori (è grazie a loro che riesco ad uscire al sabato).

Al pomeriggio chiedo loro ancora un’oretta di libertà, per provare la Griso dopo un paio di lavoretti che gli avevo fatto e in generale, perché la bella giornata reclama una sgroppata sulla mia vecchia Guzzi.


Mi dirigo verso San Colombano, per godere della vista dell’unica zona collinare vicinissima a Lodi.

La moto mi sussurra e mi parla ad ogni accelerata, ad ogni curva. La sento viva.

Io sono ancora in preda all’effetto delle endorfine dell’uscita in MTB e più che guidare una moto mi sembra di volare su un vecchio biplano. L’asfalto scorre sotto di me mentre le vibrazioni del V90 invadono il corpo e la mente.




Arrivo a San Colombano, attraverso il centro storico, salgo sulla Collada, scatto un paio di foto. Respiro l’aria di collina invasa dallo “strino” del motorone. Scendo dall’altro versante e al ritorno scelgo un percorso più lento e sinuoso, lungo le stradine che percorro di solito con la bici da corsa.

I giri restano bassi, le fusa continuano, le endorfine vengono rilasciate.

Solo pace, felicità, senso di completezza.

Attento al brecciolino e allo sporco sempre presenti, passo un paio di paesini e mi faccio gli ultimi km un po’ più al “galoppo”, un po’ oltre i limiti di velocità ma sempre entro quelli del buon senso.

Arrivo casa dopo meno di un’ora, rabbocco della benzina compreso.


Due ore di bici. Un’ora di moto. La giornata perfetta. O quasi. A volte basta poco. Eh già.

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